Il commissario europeo all'Ambiente Stavros Dimas si è detto allibito riferendosi alle obiezioni avanzate dall'Italia in merito al pacchetto varato dall'Unione europea sul clima. E sulle stime diffuse dal nostro paese in relazione al costo dell'applicazione, a livello nazionale, delle misure previste dal pacchetto clima-energia per la riduzione di Co2, ha detto:"Non so da dove vengano questi numeri, ma sono scenari che non si basano sul nostro pacchetto". Immediata la risposta del ministro dell'Ambiente del governo italiano, Stefania Prestigiacomo: "Il commissiario Dimas prima di sbalordirsi dovrebbe rileggere il documento della Commissione Ue reso noto a fine Settembre"

 
"Sono allibito dai commenti di alcuni ambienti in Italia perché il pacchetto fa parte della soluzione", ha sottolineato Dimas, secondo cui a livello macro-economico "l'Italia sarà uno dei paesi che farà il migliore affare". Per questo, ha aggiunto, "mi chiedo come mai tutte queste obiezioni". Per l'Italia da questo pacchetto, ha osservato il commissario, ci sono "enormi opportunità" e non svantaggi. "L'occupazione salirà dello 0,3%, ci sarà più sicurezza energetica, più energia rinnovabile e un futuro con minori emissioni e soprattutto molti incentivi all'innovazione", ha osservato.

LE STIME ITALIANE In Italia, ha detto il commissario, i numeri sono completamente al di fuori di ogni proporzione rispetto a quello che chiediamo ai Paesi di fare". "Non so da dove vengono, ma non sono quelli che noi chiediamo", ha precisato il commissario. Secondo la Ue i costi sarebbero tra i 9,5 e i 12,3 miliardi, mentre in Italia si parla di 18-25 miliardi.

COOPERAZIONE E' netto il commissario all'Ambiente quando afferma di non volere strumentalizzare la vicenda: "Non stiamo combattendo contro l'Italia, ma al contrario stiamo cooperando. Spero che ci sia stato solo un fraintendimento e che, dopo le dovute spiegazioni, i problemi siano superati", ha detto, aggiungendo che lunedì prossimo, in occasione del Consiglio dei ministri dell'ambiente a Lussemburgo, ci sarà un incontro con il ministro Stefania Prestigiacomo.

LA RISPOSTA ITALIANA Il ministro dell'Ambiente del governo italiano, Stefania Prestigiacomo, interviene sulla polemica con l'Ue e dice: "Le valutazioni che abbiamo fatto sono tratte da quegli scenari preliminari utilizzati dall'Ue per la valutazione dei costi e prendono in considerazione l'unica ipotesi che prevede il raggiungimento da parte del nostro Paese degli obiettivi del 20-20-20. Quella ipotesi parla di un costo di 181,5 miliardi fra il 2011 e il 2020 e di un costo annuo di 18,2 miliardi, con un peso del 1,14% sul Pil. Altre valutazioni, a costi minori, prevedono esplicitamente che l'Italia non raggiunga gli obiettivi. Ma, ha aggiunto, se il nostro paese deve assumere un impegno e valutarne i costi, deve ovviamente valutare quanto costa raggiungere l'impegno, non quanto costerebbe disattenderlo. Ciò detto, siamo pienamente disponibili a un confronto sui dati di costo del pacchetto energia e credo che lunedì il Consiglio dei Ministri Ambiente Ue, in Lussemburgo, sarà l'occasione per fare chiarezza su questo fondamentale aspetto del provvedimento".