Il presidente dell’Italia dei Diritti : “Un gesto che non esiterei a definire squadrista”

 

 

 

Roma -  Rovente il clima politico dopo la rissa scoppiata nell’Aula della Camera dei Deputati, a Montecitorio, nel corso dell’esame del disegno di legge Meloni sulle comunità giovanili.

A farne le spese il deputato dell’Italia dei Valori Francesco Barbato che durante la seduta, a seguito di una lite con insulti e spintoni con alcuni onorevoli del Pdl, si è dovuto recare,  accompagnato dal collega e capogruppo Donadi, all’infermeria di Montecitorio e successivamente all’ospedale Gemelli, con una prognosi riscontrata di 15 giorni e un referto chiaro che parla di «trauma contusivo della regione zigomatica e all'occhio destro» e di  «cefalea post-traumatica».

Deciso e a distanza di tempo necessaria per l’accertamento dei fatti è il commento di Antonello De Pierro, presidente del movimento Italia dei Diritti : “Ciò che è successo all’Onorevole Barbato in parlamento è un’ennesima pagina vergognosa della storia della Seconda Repubblica. La cosa non mi meraviglia molto e evidenzia un’incapacità da parte di alcune persone della maggioranza di rispondere con argomenti credibili a dichiarazioni scomode”.

L’esponente del partito presieduto da Antonio di Pietro, dopo la richiesta di rinvio del testo in commissione da parte del Pdl, con l'accordo di tutti i gruppi e dello stesso ministro della Gioventù, ha sostenuto che la Meloni con questo ddl, volesse finanziare la corrente propria, di Alemanno e dell’assessore regionale Lollobrigida il quale gestirà tali sovvenzioni. Tra le proteste sempre più vive dagli scranni del Governo, Barbato ha proseguito, scatenando le ire di alcuni pidiellini. In seguito, nonostante i tentativi di separazione dei commessi, l’avvicinamento tra le parti e la rissa, dove lo stesso esponente dell’Idv ha ricevuto un colpo, tanto forte da necessitare accertamenti medici e 15 giorni di riposo. La svolgimento dei fatti è ancora poco chiaro ma quel che è certo è che sarà visibile e documentato nei filmati martedì, alla presenza del presidente Fini.

Oggi invece a parlare è l’occhio nero del deputato, tra lo sconcerto e il disappunto di quanti hanno assistito o semplicemente appreso della vicenda e tra i protagonisti che tentano di difendersi, accusandosi reciprocamente. “Esprimo la mia solidarietà all’onorevole Barbato – prosegue De Pierro –   e prendo atto del fatto che abbia reagito con grande compostezza ad un gesto che non esiterei a definire ‘squadrista’ d’altronde non c’è da stupirsi quando tra gli scranni del Parlamento siedono ex picchiatori fascisti che ancora accolgono le vittorie elettorali con il saluto romano. Sono stupito inoltre, per il fatto che nessuno dei suoi colleghi, ha cercato di difenderlo Gli auguro di riprendersi presto –  chiosa il presidente dell’Italia dei Diritti –   e continuare con le sue denunce pesanti ma sicuramente vitali per quegli scampoli di democrazia che questo regime ancora permette”.