Antonello De Pierro, presidente del movimento extraparlamentare: “Adempiremo sempre il compito naturale, assegnatoci dalla nostra ragione sociale, di sensibilizzare l’apparato politico istituzionale nei confronti di questo fenomeno aberrante”

Roma – Continua la battaglia contro il mobbing per il movimento extraparlamentare Italia dei Diritti, nato a difesa di tutti i cittadini: dopo aver raccolto numerose segnalazioni, anche attraverso l’interessamento dei diversi esponenti territoriali dell’organizzazione, il presidente Antonello De Pierro, intende porre all’attenzione dell’opinione pubblica, gli oltre 10 mila casi di tale fenomeno messi in atto all’interno dell’apparato delle forze dell’ordine. Accadimenti indubbiamente incresciosi, se si pensa che proprio da queste istituzioni dovrebbe partire l’esempio di senso civico e di giustizia, indispensabile per una società moderna.

 

“Siamo contenti del lavoro svolto perché quella contro il mobbing è una battaglia storica dell’IdD – afferma con decisione De Pierro –. In questo caso ci siamo particolarmente concentrati sulle pressioni psicologiche sul posto di lavoro all’interno degli apparati gerarchici delle forze dell’ordine. I numeri da noi rilevati fotografano una situazione preoccupante da cui può derivare senz’altro un problema di sicurezza per i cittadini da non sottovalutare, in quanto chiunque potrebbe incappare in conseguenze ed effetti collaterali dovuti a tali comportamenti biasimevoli”.

 

“È chiaro che un poliziotto, un carabiniere e così via – continua nella sua analisi il leader del movimento –, privato della necessaria tranquillità sul lavoro, in condizioni di elevato stress occupazionale, può generare delle conseguenze facilmente deducibili. Purtroppo, nostro malgrado, siamo costretti a registrare molti casi, anche particolarmente gravi, che spesso oltrepassano ogni barriera di umanità, e che marciano con i cingoli sui diritti umani prima ancora che su quelli del lavoratore”.

 

“Presto stiamo valutando l’opportunità di iniziare a raccontare nei dettagli qualcuno degli episodi più eclatanti – incalza De Pierro –. È necessario che le istituzioni comincino ad affrontare seriamente la questione, a partire dall’incremento di sportelli antimobbing, perché il problema è proprio nella scarsità di strutture adeguate per contrastare il fenomeno. A nostro avviso, spesso, è questo il motivo che condanna la maggior parte dei casi a rimanere in sordina, unito chiaramente al timore di ritorsioni. Un esempio per tutti è la situazione riscontrata all’interno dell’U.O.D. Medicina del Lavoro, con a capo il professor Edoardo Monaco, presso l’ospedale sant’Andrea di Roma, dove purtroppo è molto difficile ottenere un appuntamento in quanto i posti disponibili sono limitati e di conseguenza le liste restano a lungo bloccate. Come movimento extraparlamentare – conclude De Pierro – adempiremo sempre il compito naturale, assegnatoci dalla nostra ragione sociale, di sensibilizzare l’apparato politico istituzionale nei confronti di questo fenomeno aberrante”.