Sott'accusa il cabarettista Giovanni Cacioppo. Lui replica: «Assolutamente estraneo, chiarirò tutto»

ROMA - «È una cosa che non sta né in cielo né in terra: sono assolutamente estraneo a tutta questa faccenda, e lo chiarirò». Giovanni Cacioppo, il comico di Colorado Cafe (ItaliaUno), già ospite di «Zelig» e altre trasmissioni tv commenta così l'avviso di garanzia notificatogli dalla procura di Fermo nell'ambito di una vasta indagine su un presunto spaccio di cocaina e festini a luci rosse, nei quali sarebbero state coinvolte anche ragazze minorenni. Quarantadue anni, siciliano residente a Bologna, Cacioppo si trovava nelle Marche per una serata di cabaret quando, venerdì scorso, agenti della Guardia di finanza gli hanno notificato l'avviso e un mandato di perquisizione personale, che ha dato esito negativo.

La notizia è stata anticipata dal quotidiano Qn-Il Resto del Carlino, secondo cui l'inchiesta riguarderebbe decine di persone, professionisti, imprenditori, commercianti della zona di Fermo e Porto San Giorgio, «volti noti» delle Marche. Personaggi, alcuni dei quali accusati anche di istigazione alla prostituzione, che si sarebbero ritrovati in ville e appartamenti del fermano per consumare coca, in qualche caso con l'aggravante della richiesta di prestazioni sessuali. «Sono indagato per spaccio di cocaina, a quanto so in seguito ad alcune intercettazioni - conferma Cacioppo - ma io non ho mai fatto niente del genere, non so di quali intercettazioni si parli». Il cabarettista nega anche di aver ceduto cocaina a una minorenne.

«Nell'avviso di garanzia mi contestano un'aggravante - dice - ma non ho capito di cosa si tratta. Devo approfondire tutto con il mio legale, l'avv. Francesco Lucchetti di Bologna, che però ora si trova in Romania. Tornerà fra pochi giorni». Cacioppo (che in tv ha lavorato anche in 'Torno sabatò, e al cinema con Aldo, Giovanni e Giacomo) è stato spesso nelle Marche. L'inchiesta ruoterebbe in particolare attorno ad una serata trascorsa in un locale e poi a Grottammare, in casa di un amico: «ma non è successo proprio niente. Ero in tournee, lavoravo tutti i giorni, sono andato a dormire e basta». «Sono amareggiato - conclude il comico - e spero che quando la cosa sarà finita, e tutto sarà stato chiarito, la stampa ne darà conto».


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