COSENZA (11 giugno) - Il quartier generale della cosca capeggiata da Domenico Cicero, è stato espugnato nell'operazione condotta dai carabinieri di Cosenza che ha portato all'arresto di 32 persone, accusate a vario titolo di associazione per delinquere di stampo mafioso, omicidio, usura, estorsione, detenzione illegale di armi, spaccio di sostanze stupefacenti e riciclaggio.

Il provvedimento, giunto al termine di un'articolata attività investigativa seguita alla denuncia di un imprenditore per estorsione con modalità mafiose nel 2006, ha portato alla luce l'esistenza di un'associazione di tipo mafioso operante nel territorio di Cosenza e zone limitrofe, al cui vertice si colloca come  capo indiscusso Domenico Cicero, personaggio storico della criminalità organizzata cosentina, ritenuto il mandante dell'omicidio di Angelo Cerminara, il 4 ottobre 2006.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il gruppo criminale controllava alcune attività economiche, tra cui una discoteca, un complesso residenziale e una rivendita di materiale edile (tutte oggetto di sequestro) capitalizzate con proventi dai reati. I criminali avevano costituito una base operativa anche in Spagna ed erano legati da rapporti illeciti con altri gruppi presenti nel territorio (gruppo facente capo a Francesco Patitucci, gruppo dei "Bella-Bella", gruppo Lanzino-Ruà) da un sorta di patto di non belligeranza, stretto per la spartizione dei proventi delle varie attività illecite. Gli indagati erano particolarmente abili nel penetrare il tessuto sociale, giungendo fino all'amministrazione di importanti beni immobili attraverso prestanome.

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