Pd, il leader: avanti su questa linea. Stop degli ex Dl sull'ingresso nel Pse. Resta aperto il nodo della presidenza. Parisi incalza: apriamo un confronto

 

ROMA
«Un'idea suicida». Walter Veltroni, a margine dei lavori dell’assemblea dei parlamentari del Pse boccia così l'ipotesi di una scissione delle due anime del Pd. «La bellezza della nostra esperienza sta proprio nella capacità di far convivere le diverse identità e culture. Io cerco di tenerle insieme e di estendere il consenso che in un anno è già cresciuto notevolmente» dice l'ex sindaco di Roma. «Se ogni volta che ci sono opinioni diverse, cosa normale in un grande partito, si deve convocare un congresso, allora saremmo a congresso quotidiano» risponde alla sollecitazione di Famiglia Cristiana.

Walter: "Profonda innovazione"
Veltroni sollecita tutte le forze del centrosinistra europeo devono avere la forza e il coraggio di mettere in atto una «profonda innovazione». Questa è la sfida che tutto il centrosinistra europeo ha davanti a sè. Il Pd ha già iniziato il suo percorso, «non so se è la strada migliore, ma sono convinto che l’unica strada è quella di una profonda innovazione». Walter indica anche la traccia da seguire, «senza presunzione», ma cita l’esempio proprio del suo partito: «Il Pd sta fondendo culture ed identità diverse», attraverso «un gigantesco lavoro di sintesi che è la forza del centrosinistra. Noi siamo un partito di centrosinistra e sentiamo il dovere di dialogare con le forze che operano nel campo del centrosinistra europeo». Un dialogo «sulla base della propria identità».

L'incontro-tregua con Rutelli
Intanto ieri l’incontro tra Veltroni e Rutelli ha segnato una tregua tra le anime del partito: nessuna scissione in vista da parte degli ex Dl, ma nemmeno un sì all’ingresso nel Pse. A una settimana dall’assemblea costituente, resta ancora da sciogliere il nodo della candidatura alla presidenza del partito, dopo le dimissioni di Prodi e il "no grazie" di Franco Marini. Mentre Giorgio Tonini non risparmia una puntura di spillo a D’Alema, definendo la sua fondazione una «anomalia».

L'affondo dell'ex ministro della Difesa
In tarda mattinata Arturo Parisi, sul suo sito internet, commenta così l’ipotesi di un congresso anticipato del partito: «Vedo che l’idea di un Congresso che affronti finalmente il tema della leadership del Pd unitamente a quello della linea comincia a imporsi come una necessità». L’anno scorso, ricorda Parisi, Walter Veltroni «preferì candidarsi all’insegna dell’unità del suo partito di provenienza e in alleanza con la maggioranza della Margherita sostenuto da liste nelle quali erano uniti i sostenitori di una prospettiva "ma anche" di quella opposta». E in nome dell’unità, aggiunge, «il confronto fu sistematicamente negato».