Il ct azzurro più che mai carico per la qualificazione ai quarti. "Non avevo dubbi. Ci sono state sofferenze ed errori, ma anche nella partita con l'Olanda avevo rivisto cose positive". E sulle dediche dei giocatori: "Per loro sono più di un allenatore"

 

OBERWALTERSDORF – “Possiamo battere chiunque”. Dopo il 2-0 sulla Francia e la qualificazione ai quarti di finale di Euro 2008, Roberto Donadoni può tirare un sospiro di sollievo. E cancellare tutti i dubbi di un girone affrontato con troppe sofferenze per pensare già alla partita con la Spagna. Lanciando un avviso agli avversari: i campioni del mondo ci sono ancora e saranno difficili da battere per tutti. "Io non avevo dubbi - dice il ct azzurro - quest'Italia è una squadra che può battere chiunque.

 Ci sono state sofferenze ed errori, ma anche nella partita con l'Olanda avevo rivisto cose positive".

Dopo le prime difficili partite qualcuno aveva ipotizzato problemi all’interno del gruppo. Ma le dediche dei giocatori al ct e gli attestati di stima hanno mostrato l’esatto contrario. "Il migliore attestato della loro stima - afferma Donadoni - è il divertimento che mostrano nella fatica. Loro vedono in me non solo l'allenatore, ma qualcosa in più. A qualcuno non piace, ma a me va bene così".

Dopo la vittoria di ieri, tutte le critiche al commissario tecnico sembrano essersi dissolte per lasciare il posto a complimenti e proclami. Donadoni sa benissimo che tutto questo fa parte del gioco."Quando si vince, c'è una certa tendenza a dover accettare gente sul proprio carro. Ma noi lo facciamo volentieri".

Se il risultato fosse stato diverso e se il biscotto fosse stato sfornato però la panchina del ct azzurro sarebbe stata a forte rischio. "Non ho mai pensato a questo – ammette Donadoni – ma non nascondo che davo per assodato un certo tipo di comportamento se le cose non fossero andate bene, tutto qui, niente di più".

I più pessimisti sul cammino dell’Italia a Euro 2008 davano già per certo un ritorno di Marcello Lippi sulla panchina azzurra. "Io non mi devo riparare dalle voci su Marcello Lippi, semmai devo proteggermi dalla pioggia e dal sole perchè ho la pelle delicata – scherza Donadoni - ecco perché le voci su Lippi non mi hanno dato nessun fastidio".

"Io vado avanti per la mia strada – aggiunge -, faccio quello che devo fare insieme ai miei ragazzi, al mio staff con l'aiuto della federazione del presidente Abete che anche ieri ha fatto un discorso, non di prassi, alla squadra. Ci ha dato gli stimoli giusti, usando parole che hanno contribuito ad arrivare al risultato di ieri".

 

 

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