di Eleonora Attolico
Dopo il Guggenheim di Bilbao o il Walt Disney Concert Hall di Los Angeles, l'architetto Frank Owen Gehry si cimenta con i gioelli per Tiffany. Materiali insoliti per sei linee all'insegna della natura e del movimento
Da piccolo l'architetto canadese Frank Owen Gehry si divertiva a giocare con i pesci nella vasca da bagno, adorava gli acquari e restava affascinato da quel movimento sinuoso. Lo stesso vale per il ritmo del galoppo dei cavalli, per la forma strana dell'orchidea, elementi che si ritrovano nella collezione di gioielli Tiffany disegnata dal Maestro e presentata a novembre alla stampa di tutto il mondo. Gehry colpisce nel segno per l'uso di materiali insoliti come l'oro nero, il legno di pernambuco rosso arancio, il caucciù che vengono combinati con l'argento, i diamanti, il cristallo di rocca o la giada di nefrite diventando pezzi originalissimi. I prezzi sono anche accessibili, si parte dai 200 euro.

Gehry ha cominciato a disegnare la collezione nel 2003 e nel realizzare i monili ha lavorato come un artista facendo schizzi e creando modelli per scoprire nuovi modi di conferire sentimenti e anima alle forme. La collezione si divide in sei linee: Torque (torsione), Fish (Pesce), Orchid (orchidea), Equus (cavallo), Fold (carta piegata), Axis (asse-modello a griglia). Spiega l'architetto: "I miei gioielli comprendono progetti strutturali come Fish, Torque e Axis, motivi con un senso del movimento ed una grazia che compenetrano con naturalezza il corpo. Esistono anche nuove forme frutto della collaborazione con Tiffany". E così l'anello pesce quando indossato si muove sul dito avanti e indietro come un oggetto ludico, elegante e leggero al tempo stesso.

Per realizzare la linea Fold, Gehry è partito dalla carta d'argento tipo "Domopak", l'ha ripiegata per realizzare un prototipo per orecchini, bracciali e pendenti. Per la linea Torque che significa torsione ha incorporato piani lineari che improvvisamente ruotano creando una costruzione. Non a caso questo approccio poco convenzionale alla creazione ha costituito le fondamenta del suo successo. E così, quelle torsioni decentrate e le superfici curve, si ritrovano in molte sue opere architettoniche. Le forme fluide e armoniose sono nel suo DNA e viene spontaneo paragonare i gioielli che ha disegnato per Tiffany con il Guggenheim di Bilbao o il Walt Disney Concert Hall di Los Angeles.