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ATTUALITA' e CRONACA

 
Dossier Guerra
La guerra è… giusta … santa … offensiva … difensiva … tradizionale … fredda … civile … militare … imperialista … un calendario di orrori umani, che non conosce limiti di sorta in ogni epoca della storia

Armi letali al servizio di una "ingiusta" giustizia a tratti inevitabile?

* Filosofia * Religione * Politica - Il mappamondo delle guerre dalle origini fino a quel tragico 11 settembre 2001. Un'analisi mirata a chiarire come, quando e perché viene adottato il conflitto armato a strumento risolutore


di Maira Nacar

La guerra? "E'ciò che raccontano i sopravvissuti secondo i loro casi!" - Giorgio Bocca - "E' un'esperienza estetica, la bella morte raccontata sui prati irrorati di sangue. - Junger - "E' il lavacro dopo di cui, nulla sarebbe più stato come prima". - Benito Mussolini - "E' parte della politica…" - Platone - Ma qual è stato nel tempo il ruolo che la guerra ha avuto proprio nella storia dell'evoluzione del genere umano? Quale l'origine di ogni conflitto? Un viaggio, questo, a ritroso nel tempo risalente in piena epoca preistorica che ha come tappe finali New York… le Torri Gemelle & Washington.. il Pentagono. Partiamo dall'età Mesolitica (IV millennio a.C.) quando una delle prime civiltà, quella dei Sumeri, incominciò a popolare la Mesopotamia, punto geografico fino a quel momento incolto, trasformandola così un millennio più avanti in zona irrigata dai fiumi adiacenti quali il Tigri e l'Eufrate, forte richiamo anche per altre popolazioni che si installeranno successivamente. Ed è proprio qui che dopo un periodo di pace e prosperità edilizia, le prime guerre prenderanno corpo, come conseguenza delle rivalità fra popoli nella spartizione di pascoli e territori. Lo scontro militare più evidente fu quello tra i Sumeri e gli Accadi; quest'ultimi ebbero la meglio, causando quindi il crollo definitivo della parte avversaria (3200 a.C.). Alla radice di una serie di conflitti che si susseguiranno poi nel corso dei tempi giungiamo quindi nel V / IV sec. a.C. periodo dell'Antica Grecia in cui possiamo certamente cogliere i primi amari vagiti del concetto di guerra rapportato alla nostra civiltà. Elemento portante all'interno della politica, di incivilimento, una parabola di successivo ampliamento che porta al suo perfezionamento divenendo mezzo attraverso il quale si passa dallo "Stato dei porci", a quello che egli stesso definì lo "Stato gonfio di lusso", fondamentale per la sopravvivenza del genere umano. Dalla realtà di un pensiero filosofico alla leggenda il passo per Platone fu breve…fascino e suggestione di un mito Zeus il quale (narra il filosofo) elargirà agli uomini "giustizia" e "pudore" al fine della buona nascita di città, per lo sviluppo dell'esercizio "dell'arte della politica" e dunque della guerra.

Alla concezione razionale-filosofica di Platone sulla guerra, si fa largo parecchi secoli dopo quella spirituale-religiosa comunicataci "dall'apostolo delle genti…S.Paolo " nato a Tarso di Cilicia (l'odierna Turchia) verso il 4-5 d.C. e morto durante la persecuzione Neroniana nel 64 d.C. - il quale esorta tutti (credenti e non) ad amare i propri nemici secondo l'esempio del Maestro Gesù di Nazareth; egli, infatti, invece di usare il termine "HOSTE" che in latino appunto indica il nemico politico usa il termine "INIMICOS che sta ad indicare i nemici in senso personale, dimostrando a parere del Prof.Umberto Curi … - ordinario di Storia della filosofia moderna e contemporanea e professore incaricato di Filosofia della scienza presso la Facoltà internazionale di Venezia e dell'international Society of Art and Scienze - … di non scostarsi poi così tanto dai luoghi in cui risiede il pensiero Platonico, anche se va detto che una riflessione di matrice "Cristiana" più approfondita circa il concetto di "guerra" non è stato sviluppato a dovere dai Padri della Chiesa, nei primi secoli dell'era cristiana e ciò (sempre secondo il Prof. Curi) a causa della incompatibilità tra le due fonti testamentarie quali l'Antico & Nuovo Testamento. Elenchiamo alcune celebri citazioni comprovanti tale assenza di compatibilità: - Vecchio T - Dio come "condottiero degli eserciti"; "la legge del taglione"; l'avvento del Messia… non tanto come redentore delle anime, quanto di colui che riuscirà a sottrarre il popolo eletto al giogo politico; Nuovo T - "Amate il vostro nemico"; "Porgete l'altra guancia"; "date il mantello a chi vi vuole prendere la tunica". Si spinge oltre il teologo e filosofo S. Tommaso D'Aquino - nato a Roccasecca nel 1221 d.C. e morto nell'Abbazia di Fossanova il 7 marzo 1274, appartenente all'ordine domenicano - quando sul rapporto guerra-politica distingue le stesse in "guerre giuste" e quindi legittime come il caso delle Crociate, motivate da retta intenzione nell'autorità del Principe, per un principio correttamente inteso & "guerre sante" in cui manca rettitudine e autorità del Principe.

Le guerre dei tempi moderni.
Con la Rivoluzione Francese, abbiamo visto l'evolversi di una nuova epoca nella storia dell'umanità, caratterizzata dalla nascita di un tipo di guerra a carattere borghese progressivo, di liberazione, nazionale, (come si legge nei testi appositi), che hanno come fini l'abbattimentodell'oppressione straniera. Un'importante differenza va fatta poi tra la guerra di aggressione e la guerra di difesa che logicamente si presta anche questa ad una serie di considerazioni a seconda della sponda politica e non esprimente. La posizione degli anarchici, i pacifisti-borghesi e i socialisti di fronte alle guerre.

(In ordine rigorosamente alfabetico)


° secondo gli anarchici Soppressione dello Stato e abolizione di ogni autorità (che costituiscono le pietre miliari del loro pensiero), eccezion fatta delle guerre civili, vedono una naturale e logica continuità nell'abolizione, in ogni tempo e sotto ogni cielo, della guerra tra gli Stati considerandola, senza discriminazione, di effetto deleterio, per il solo fatto che ogni operazione militare racchiude in sé autorità totale e subordinazione di uomo ad uomo. In pratica l'anarchico si schiera o all'essere per o all'essere contro… in definitiva anch'egli è per la pace contro la guerra.
° secondo i pacifisti-borghesi la parola d'ordine contro la guerra è solo una: "PACE". Lo stato d'animo delle masse aderenti ad essa, esprimono sovente un principio di protesta, indignazione e di coscienza del carattere reazionario della guerra, dimostrando concretamente ciò, con il loro esempio controcorrente! Chi vuole la pace democratica e duratura in finale, deve essere pro-guerra civile solo contro i governi e contro la borghesia.
° secondo i socialisti la guerra è cosa barbara e bestiale, da condannare; tuttavia va riconosciuta la necessità dell'esame storico dal punto di vista del materialismo dialettico di Marx di ogni singolo conflitto. E' la storia stessa che testimonia la sua inevitabilità, salutare anticamera per la distruzione di istituzioni particolarmente nocive e reazionarie come ad es. l'autocrazia o la servitù della gleba.

La guerra attuale… Imperialista?
Il più alto grado di sviluppo del capitalismo raggiunto nel XX secolo detto "imperialismo" ha dato vita a tutta una serie di anomalie; e così dal libero commercio e la concorrenza si è passati alla tendenza al monopolio, all'usurpazione di terre per impiegarvi dei capitali o per asportare materie prime e via discorrendo…fino al punto che il capitalismo da progressivo è divenuto reazionario.
Il mappamondo delle guerre di fine II - inizio III millennio.
Obiettivo comune nei vari conflitti di questi ultimi decenni è stato ed è quello dei civili; la vera arma letale per un inarrestabile terrorismo islamico è la politica. Ad esserne convinto Stefano Silvestri - vice presidente dell'Istituto Affari Internazionali LAI & studioso di questioni strategiche che fa un quadro complessivo sul tema, classificando alcune guerre in ° classiche ossia quelle che coinvolgono due Paesi; °altre che scaturiscono da problemi interni agli Stati; °poi ci sono quelle che scoppiano a causa della dissoluzione di un'autorità centrale (es. il Kosovo). Un'altra differenza fondamentale da fare è poi quella tra guerre che scoppiano e guerre che possono scoppiare. Andando sul tradizionale, troviamo quella della Cina in odore di appropriazione indebita di Taiwan; quella dell'Iraq che ha invaso il Kuwait e volendo anche quella tra India e Pakistan per il controllo del Khashmir. Il conflitto più disastroso lo troviamo nella terra bruciata dal sole… l'Africa, località Repubblica del Congo, con annessi e connessi in Angola; lì la radice delle guerre è prevalentemente a sfondo sia economico che tribale. Esempio: Tutsi e hutu, dividono in due fino all'Etiopia il "continente nero". Interessi internazionali circolano e si scontrano invece in Somalia o in Kenia dove ingenti quantità di banane e bananieri probabilmente alimentano altre guerriglie. Le guerre più pericolose infine sono quelle dei Balcani, del Mediterraneo, le guerre caucasiche e soprattutto "su tutte" quelle che possono portare all'uso di armi di distruzione di massa come il caso di India-Pakistan e Corea del Nord, povera di sostentamenti ma ricca di navi da guerra, depositi armi ecc. da terrorizzare persino i giapponesi.
L'Afghanistan di Bin Laden & tutta l'insidiosa brigata terroristica
Per quanto riguarda la questione degli attentati alle Torri Gemelle, Pentagono e Washington, il Prof. Silvestri considera fattore di fondamentale importanza l'indebolimento del terrorismo internazionale in quello che è il suo elemento di forza e cioè le coperture e gli aiuti che riceve da alcuni Paesi….. come risposta dell'America all'affronto subito a caro prezzo in quell'indimenticabile… triste 11 settembre 2001.

The day of the horrors
E' il più terribile attentato che la storia ricordi & racconti... I morti tanti! Quanti? migliaia di migliaia, non si contano, così come le lacrime consumate da coloro che sono rimasti in vita… parenti e amici delle vittime, appostati quotidianamente in "zona tragedia" nel disperato tentativo di ritrovare almeno un brandello di abito, qualcosa da custodire gelosamente dei propri "cari"che non ci sono più. Sono le 09,00 (ora locale) in pochi attimi è subito panico generale. Due aerei vanno a sbattere contro i piani alti delle Twin Towers, grattacieli ciascuno di 110 piani andati in frantumi attorno alle ore 10,00, quando una terza esplosione colpisce la torre Sud del World trade center che crolla su se stessa. Mezz'ora prima intorno alle 09,30 un altro episodio inquietante: il quartier generale del Pentagono a Langley, in Virginia, poco distante dalla capitale Washington va anch'esso in fiamme, colpito da un aereo. E siamo alle ore 10,30 quando si disintegra anche la torre Nord a New York… è la fine di un mito! - Il World Trade Center era già stato oggetto di un grave attentato di estremisti islamici nel febbraio del 1993; in quella circostanza una bomba causò sei vittime e un migliaio di feriti. - il 19 settembre Il primo cittadino americano Gorge W. Bush al Congresso annuncia l'operazione "Giustizia Infinita" ( nome che muterà il 26 settembre in "Libertà Duratura") e annuncia: "Colpiremo i terroristi e chi li ospita". Le indagini portano ad individuare i responsabili in Afghanistan: BIN LADEN E TALEBANI.
Il resto è storia di questi mesi.

Un miliardario saudita a servizio del terrore.
Lunga vicenda quella che lega "suo malgrado" da un ventennio a questa parte "Osama" (considerato il mandante degli attentati terroristici dell'11 settembre) e i servizi segreti occidentali. Una vita la sua, segnata da fondamentalismo islamico a "tugur", con tanto di faide familiari e un odio contro gli Usa "zoccolo duro" di Bin Laden tanto quanto la guerra del Golfo. Per gli inquirenti americani non vi è alcuna ombra di dubbio che egli sia il leader e l'ispiratore di al Qaeda (in lingua araba -la base-) la rete terroristica internazionale cui sono attribuiti attentati purtroppo riusciti oltre ad una serie di colpi fallimentari contro obiettivi americani, come quello intentato ai danni della marina Usa USS Cole in Yemen o come quello programmato per dare il benvenuto… "malvenuto" da Los Angeles al nuovo millennio. L'origine del covare di tanto risentimento verso l'America dei presidenti è riconducibile a quando il paese d'origine del barbuto miliardario … l'Arabia Saudita, (sede ricordiamo della Mecca e Medina) decide di ospitare le truppe americane in modo, poi, da condurre da lì attacchi contro Kuwait e Iraq. Finita la guerra del Golfo la presenza dei militari Statunitensi diviene fissa, situazione questa che Bin Laden interpreterà come "un'occupazione della terra dei luoghi santi". Ma tornando al 1979, una volta laureatosi in ingegneria all'università di Gedda egli decide di formare la sua rete di terrore, si allea così con i mujahedin per combattere le truppe sovietiche che occupano lo Stato Afgano; un processo a tappe che raggiungerà nel 1998 anche i civili statunitensi, sempre più nel mirino di Osama, fino a quel maledetto giorno di settembre alle "Torri Gemelle". I Talebani… questi sconosciuti! Un governo quello talebano controllante quasi tutto l'Afganistan tranne l'estremo Nord del Paese sotto il controllo delle forze anti-talebane dell'Alleanza del nord fedeli a Ahmed Shah Masood, (ucciso qualche giorno prima degli attentati). A reggere le sorti istituzionali della popolazione afgana è il Ministero per la preservazione della virtù e la soppressione del vizio, l'organo politico di maggior rilievo del Paese, preposto alla salvaguardia del normale andamento di vita morale e pratica dei suoi cittadini. Rimbalzati agli onori della cronaca a metà degli anni 90, tra le tante violazioni umanitarie compiute dai Talebani, sottolineiamo quella datata settembre 1997 ai danni della "donna", da quel momento considerata tabù nella società, quindi impossibilitata a frequentare scuole, a svolgere lavori pubblici e a sottoporsi a visite mediche e cure sanitarie. Il matrimonio tra Osama Bin Laden e i talebani avviene quando lo sceicco arabo una volta cacciato dalla sua terra per essersi opposto alla famiglia reale di Ryad'rea' ( responsabile della ospitata offerta agli americani in occasione della guerra a Saddam Hussein) cosa fa? Si rifugia da loro con cui già in precedenza nel lontano 1979 aveva combattuto al tempo dell'invasione sovietica coincidente anche con il tempo della sua frequentazione con il mullah Muhammed Omar leader spirituale talebano.

I conflitti armati secondo le quattro Convenzioni di Ginevra del 1949 + Protocollo Aggiuntivo del 1977
Vale la pena allora di ricordare per dovere di cronaca che le guerre hanno anch'esse un proprio codice giuridico racchiuso all'interno di quattro protocolli chiamati "le quattro Convenzioni di Ginevra" risalenti al 1949. Nel 1° Protocollo i conflitti armati internazionali sono l'argomento portante; Nel III Protocollo viene affrontato il tema dei prigionieri di guerra, il loro statuto e il trattamento da accordare in casi come questi. Nel IV Protocollo si enunciano i diritti e doveri di una potenza occupante ovvero dello Stato le cui forze armate ( si legge) controllano in tutto o in parte il territorio di un altro Stato; un quinto Protocollo aggiuntivo del 1977 completa il lavoro precedentemente sviluppato attraverso l'integrazione di una serie di disposizioni ancora più specifiche sull'argomento. Qualsiasi essa sia la ragione scatenante di un conflitto, quale il tipo di guerra adottata … aggressiva o difensiva una cosa è certa: la guerra non può che essere impuro delirio d'onnipotenza che schiaccia il petto e fa venire un nodo in gola rendendo tale "piaga" evento più che la paura della morte stessa a cui quasi certamente si approderà. "Nella Russia in rivolta per la guerra contro Napoleone, un groviglio di emozioni e dispiaceri familiari contraddistingue la vita di una giovane fanciulla rispondente al nome di Natascia in attesa di quel grande… unico amore che dopo tanto sperar & penar finalmente si materializzerà in un vecchio amico di famiglia! E' uno spaccato di vita, risalente al secolo scorso, immaginato da Leone Tolstoj e trascritto poi com'è noto nella celebre opera "Guerra e Pace", un capolavoro della saggistica il cui messaggio vuole indicare a noi tutti sostanzialmente che i sentimenti resistono sempre ad ogni sventura umana. In conclusione sarà luce-pace o buio-guerra per il futuro del globo? "Ai posteri l'ardua sentenza…" avrebbe decantato il romantico Manzoni e noi con lui.

 

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