Il presidente dell’Italia dei Diritti: “A mio avviso si sta costringendo una persona a subire una tortura, perciò sono favorevole ad un provvedimento legislativo in materia”

 


Roma - “Avevamo ritenuto doveroso rispettare un certo riserbo e silenzio su questa triste vicenda, ma purtroppo quanto successo nelle ultime ore ci impedisce di mettere il morso al nostro diritto/dovere di esprimerci”.

Con questa doverosa puntualizzazione Antonello De Pierro, presidente del movimento Italia dei Diritti, interviene sul drammatico caso umano di Eluana Englaro. “Quanto avvenuto finora - prosegue De Pierro - è stato semplicemente il frutto di una legislazione molto carente in materia. Non c’era bisogno di giungere a questo punto perché la macchina legiferativa si muovesse”.

In merito alle soluzioni da adottare in circostanze analoghe, il leader dell’Italia dei Diritti dichiara: “Ben venga un provvedimento che regoli situazioni come questa. Infatti non dimentichiamo che in Italia sono circa 2000 le persone che si trovano nella stessa condizione di Elauna. Ma il presidente del Consiglio Berlusconi stia attento ad evitare ogni speculazione strumentale che andrebbe a peggiorare moralmente una già molto triste e delicata vicenda. Personalmente ritengo assurda l’attuazione di questo protocollo, in quanto nessuno può avere la certezza assoluta dell’impossibilità di un risveglio. Per di più Eluana, nonostante la distruzione totale della corteccia cerebrale, sembrerebbe in grado di percepire alcune emozioni, tra cui non è escluso che possa avvertire anche note di dolore. Se ciò fosse, a mio avviso, si sta costringendo una persona a subire una tortura con annessa una lunga agonia”.

Nel richiamare alla sensibilità e al rispetto umano più profondi da cui ogni persona individualmente si sente toccata in questa commovente storia De Pierro precisa con fermezza: “Tengo a specificare che questo è il mio parare personale e che lascio a tutti i componenti del movimento la libertà di esprimersi secondo la loro coscienza”.