Dopo il trionfo della prima edizione è già in ristampa il libro della nota scrittrice romana

 

 

 

Roma- E’ già in ristampa il nuovo romanzo della scrittrice romana Marika Campeti uscito ad Agosto.

La prima tiratura de “Lo scorpione dorato” edito dalla casa editrice viterbese Augh Edizioni è terminata e la casa editrice sta procedendo alla ristampa. 

 

Dopo il successo del romanzo di esordio “Il segreto di Vicolo delle Belle” l’autrice propone ai lettori una storia intensa, profonda a tratti cruda per la verità che racconta. Già il titolo lascia intendere che il romanzo “pungerà” il lettore con i suoi temi attuali e spinosi.

La scrittrice ha ambientato l’intreccio della trama tra Roma e la città di Istanbul, che è stata protagonista questa estate delle vicende legate alla Basilica di Santa Sofia. Uno sguardo profondo  alla città, raccontata da una penna elegante e attenta alle atmosfere e suggestioni del luogo. Leggendo il romanzo si è proiettati nei luoghi narrati, per le descrizioni di ambienti, odori e sapori, per la fedeltà con cui sono descritti vicoli e piazze di una città crocevia di mondi e culture.

La storia, tutta al femminile, si snoda tra le vite completamente diverse delle due protagoniste: Chiara e Beyan. Chiara è una donna occidentale, che fallisce il suo ruolo di donna perfetta e deve ricominciare da sé stessa per ricostruire la sua vita. Beyan è una profuga curda, che vive nel quartiere più povero di Istanbul, arrangiandosi durante la giornata con un carretto ambulante vendendo ciambelline al sesamo. La città di Istanbul vista attraverso gli occhi dei più poveri appare in questo romanzo in tutta la sua grandezza e contraddizione.

Queste due donne così diverse si incontreranno in un luogo dimenticato da tutti, dove la disumanità e i soprusi sono all’ordine del giorno: un campo profughi turco-siriano. Per scrivere questa parte ambientata nel campo di rifugiati, la scrittrice si è avvalsa della collaborazione dell’associazione umanitaria Support And Sustain Children che si reca mensilmente al confine turco siriano portando assistenza ai profughi fuggiti dalla guerra.

Lo stile narrativo utilizzato è quello del flashback, con continui salti temporali e geografici tra una protagonista e l’altra, come in un montaggio cinematografico, fino allo svelare ultimo dell’identità dello Scorpione Dorato. L’autrice con questo romanzo dimostra ancora una volta di voler affrontare attraverso la scrittura le problematiche che investono il mondo delle donne in occidente e oriente.

Non mancano i colpi di scena in questo romanzo che tiene il lettore con il fiato sospeso.