(Roma, Palazzo Venezia, Sala del Refettorio, fino al 7 Gennaio 2007)


?L?Arte Š magia liberata dalla menzogna di essere verit…?. Questo bellissimo aforisma di Adorno, tratto dal suo ?Minima Moralia?, figura come titolo della prima opera di questo ciclo cos riferito ai ?giochi?.
Tra i giochi, l?attenzione dell?artista si Š posata anche sul cruciverba. Se il cruciverba Š un gioco popolare, l?Arte no, perch‚ si fa gioco universale.
L?Arte gioca con i piani, li rende?finestre? sullo spazio tridimensionale: il piano in ogni caso Š solo un pretesto. Infatti Antonella Cappuccio gioca con la Pittura; scompiglia le carte dei nessi, dei significati, della progressivit… storico ?artistica degli stili e dei contenuti, ma lo fa simulando l?ordine elementare di un cruciverba, a met… strada, quindi, tra ordine e caos e sulla soglia sottile e sfumata regola la fruizione sinottica di brani d?Arte ed il loro casuale dispiegamento.
E? una gioia liberatoria quella che esprime la pittrice quando si riconosce quale elemento attivo di un gioco senza confini, e audacemente gioca anche con tale assenza di confini.
E questo perch‚ ?l?Arte Š magia liberata dalla menzogna di essere verit…?. Dunque Š
Magia. Poi Magia liberata. E infine libert… allo stato puro, selvatico, n‚ vera n‚ menzognera, solo liberata in s‚ e per questo sterminata.
Il ciclo di quadri esposti a Palazzo Venezia raccoglie 20 opere realizzate con i pi— diversi supporti: dall?oro coniugato con il ferro, l?argento e la sabbia, al rame e poi al ferro e infine al vetro e allo specchio.
Dai diversi materiali e partendo da una parola, da un?immagine, da un sogno nasce l?idea e la poetica di tale pittura che perci• possiamo definire ?simbolismo polimorfo?.