Per chi suona...Campanella

E’ deceduto a Roma uno dei più grandi registi del cinema italiano: Pasquale Squitieri. Ha diretto molti film importanti, entrati a pieno merito nella storia della cinematografia: da “I guappi” a “Claretta”, da “Russicum, i giorni del diavolo” a “L’avvocato Di Gregorio”, da “Razza selvaggia” a “Corleone”, da “Il prefetto di ferro” a  “L’arma”.

cover Primo Piano Sull Autore Dedicata A Pasquale Squitieri 2016Pasquale Squitieri 2

Conosco Luciana da tanti anni: dagli inizi, in terzetto con Tony Morgan e Francesco Mele, fino alla costituzione del gruppo al femminile “Le sbandate”. L’ho vista recitare molte volte a teatro, assistendo ai suoi divertentissimi spettacoli. Lei è particolarmente adatta alle commedie brillanti, in ruoli scoppiettanti e carichi di verve che le consentono di esaltare la forte presenza scenica e la contagiosa simpatia. Da tempo ormai è una realtà nel panorama degli artisti italiani. Ho avuto modo recentemente di ammirarla sul palcoscenico e l’ho trovata ancor più maturata e padrona dei propri mezzi espressivi. Reggere oltre un’ora e mezza da sola non è facile, ma Luciana è capace di questo e di altro, per lei nulla è impossibile. La performance in questione si riferisce allo spettacolo “Nei panni di una donna?”, scritto da lei stessa con Riccardo Graziosi, nel quale la Frazzetto interpreta a modo suo vari personaggi di donna, mettendo alla berlina vizi, tic e manie dei giorni nostri. Un pretesto per fare una garbata quanto ironica analisi della società attuale, dove i valori sono capovolti e l’apparenza privilegiata all’essenza. Senza trascurare un tema serio e importante come il femminicidio, durante il quale Luciana riesce persino a commuovere il pubblico. Il tutto trattato senza volgarità, cadute di gusto o tentennamenti. Brava! E bravo anche il regista Massimo Milazzo, che riesce a gestire l’esuberanza dell’attrice al netto da sbavature, evitando il pericolo della ripetività o del già visto.

Luciana Frazzetto

Nelle sale del Bastione a Giovinazzo, sono stati assegnati i titoli di merito agli artisti ed agli autori delle liriche in concorso per il "Premio Nazionale NATIOLUM", organizzato e promosso dalla AM Art Gallery, diretta con competenza e professionalità da Antonella Merra.

Lalbero della vita Mario DImperio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A M Art Gallery è da sempre impegnata in attività di promozione dell'arte con organizzazione di eventi, sia in Italia che all'estero, di progetti dedicati ad artisti provenienti da tutta Italia, di divulgazione di pubblicazioni scientifiche e di attività didattiche legate alle discipline artistiche. Molte le iniziative con le quali la galleria periodicamente ha coinvolto il territorio. Costante l'impegno nel seguire le dinamiche del mercato, collaborare con le istituzioni, confrontarsi con la critica d'arte, per costruire una preziosa rete di relazioni. Le sue proposte artistiche sono divenute importanti occasioni per artisti più affermati e, al tempo stesso, promozione per giovani talenti. Tra le manifestazioni promosse, oltre al "Premio Natiolum", "PrimaverArte", "ArtEstate" e "ArtigianArte".

Alla manifestazione erano presenti gli artisti, gli autori delle liriche ed un folto pubblico ai quali è andato il saluto del Sindaco di Giovinazzo, Tommaso Depalma e della direttrice artistica e promotrice della manifestazione, Antonella Merra. In rappresentanza della giuria, l'architetto Maria Italia Zacheo, responsabile del Museo e Archivio della scuola Romana di Villa Torlonia, ha sottolineato le peculiarità di ciascuna opera, nella tecnica e nei contenuti, complimentandosi per il livello delle opere selezionate per la rassegna.

Diverse le sezioni individuate dal regolamento: Pittura, Scultura, Grafica e  Fotografia, per la Rassegna Artistica; la sezione vernacolo e lingua italiana per la Poesia.

A vincere l'ambito Premio Natiolum, l'artista lucano Mario D'Imperio, che vive ed opera a Roma. Sarà da oggi iscritto nell'Albo d'Oro della manifestazione.

Mario D'Imperio ha partecipato quest'anno al prestigioso "Premio Natiolum" con due opere: “L’albero della vita” e “Conversazione”.

La sua pittura, fatta di un figurativo d’impatto, saldamente ancorato ai principi della tradizione, mantiene il rapporto con il passato e dialoga con i grandi Maestri del Novecento, Picasso sopra tutti, ma anche Deulanay, Marc e Macke, fino alla grande stagione del cromatismo avanguardista più audace con Boccioni, Balla e Carrà.

La natura è da sempre un tema caro all’artista, interpretato però in chiave surreale. Ne è un chiaro esempio “L’albero della vita” dove la natura arborea dell’ulivo, simbolo primigenio della terra, subisce una metamorfosi nei rami. Nel fogliame odoroso delle piante nascono donne dalla bellezza prorompente, uomini dalla muscolatura tonica e fascinose creature, in dialogo tra loro ma sempre legate alla natura primigenia dell’ancestrale Gea della Teogonia di Esiodo.

Il tema del dialogo torna in “Conversazione”, metafora della parola da intendere nel senso greco di “logos”, terreno di ascolto ma anche sete di conoscenza. Simbolo certo di quella cultura orale, fatta di leggende e miti, da cui nasce la nostra cultura.

Mario D’Imperio è nato a Matera ed attualmente è direttore medico della casa di cura riabilitativa “Villa Sandra” a Roma. Dagli anni ottanta, accanto alla sua professione medica, ha svolto un’intensa attività artistica, partecipando ad oltre 100 mostre d’arte personali e collettive. Nel 2000 ha realizzato 14 formelle in ceramica per il Santuario quattrocentesco di Pozzo Faceto a Fasano. Nel 2008 ha fondato il Circolo Culturale “Casa D’Imperio”, ospitando mostre ed eventi culturali, artistici e musicali di altissimo profilo nella casa di famiglia nei Sassi di Matera. Oltre a numerosi altri premi,  è stato insignito nel 2012 del prestigioso “Premio Personalità Europea” in Campidoglio a Roma durante la “Giornata d’Europa”. Recentemente ha ricevuto a Porto Potenza Picena il “Premio Sant’Anna Speciale della critica”, nell’ambito di una collettiva, diretta dal critico d’arte Loredana Finicelli,  all’interno dell’Art Gallery di Paola Zucchini.

Angelo Maggi è un bravissimo attore e doppiatore romano, sulla breccia da molti anni. Diplomatosi alla prestigiosa Bottega di Vittorio Gassman, ha in seguito lavorato in molti film e fiction. "Sapore di mare", "Zero in condotta", "Mi faccia causa", "Il coraggio di parlare", "Ricominciare" e "L'isola" sono alcuni dei titoli di lavori cui ha preso parte. Da molti anni è anche l'apprezzato doppiatore di star a livello mondiale quali Hugh Grant, Tom Hanks e Bruce Willis. In questi giorni è al Teatro Belli in Trastevere con un divertentissimo spettacolo intitolato "Lost in Rome", nel quale interpreta un giornalista a cui è affidato il gravoso compito di scrivere un articolo che racchiuda lo stato attuale della Capitale, con i suoi sogni, i bisogni, le delusioni, le speranze. Le premesse sono un pretesto per un viaggio onirico nel quale si ascoltano poesie e sonetti (in particolare di Gioacchino Belli e Trilussa), musiche e canzoni (spaziando dai Pink Floyd a Raffaella Carrà, da Nino Rota ad Armando Trovajoli). Ad accompagnare Angelo in scena l'affiatato gruppo "La Banda dell'Uku", composto da Fabrizio Sartini, Luca Sgamas e Luca Lepore, e la bravissima violincellista Maddalena Fogacci Celi. Testo e regia di Pierpaolo Palladino. Un'ora e mezza di spensierate risate e gradevoli ascolti.LOST IN ROME locandina

Dopo la felice esperienza dello scorso anno, la Casa di Cura privata "Villa Sandra", uno dei poli romani di eccellenza nella riabilitazione, accessibile sia in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale che a pagamento, torna a proporre un pomeriggio di sano divertimento per i suoi ricoverati. L'intento è nobilissimo: quello di umanizzare la permanenza e il soggiorno dei pazienti, regalando loro qualche ora di svago, al fine di consentire una ripresa delle funzioni psicofisiche in tempi rapidi e certi. 

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