Lettere al Direttore

Alla cortese attenzione del direttore Antonello De Pierro.
La dura vertenza sorta nell?Istituto Comprensivo di Sant?Angelo dei Lombardi sintetizza in modo emblematico le diverse e molteplici contraddizioni insite nel mondo della scuola in generale.
In particolare emerge un?antitesi tra due opposte concezioni della cultura, dell?educazione, del diritto all?istruzione. Da un lato si colloca una linea burocratica e verticistica, che confonde un ambiente educativo e di apprendimento quale la scuola, con un?azienda o, peggio ancora, con una caserma; dall?altro lato si contrappone una visione pi— aperta, elastica, pi— democratica e pi— attenta alle istanze della collegialit… e ai bisogni reali della comunit… scolastica e sociale, formata dalle nuove generazioni e dalle famiglie, oltre che dai lavoratori della scuola.
Tale dicotomia, che rischia di generare conflitti, antagonismi e vertenze molto aspre (come nel caso dell?I.C. di Sant?Angelo dei Lombardi), si snoda a partire da un grave motivo di controversia, che cela una perversa ipocrisia di fondo: il docente che timbra il cartellino registra la sua presenza nell?Istituto (come se fosse un?azienda) ma non in classe, laddove invece Š chiamato a svolgere il proprio dovere professionale che Š di natura didattico-educativa, per cui esercita un ruolo chiave e decisivo nel processo dialettico di insegnamento/apprendimento.
La vertenza riflette anche una profonda divergenza di interpretazione rispetto alla cosiddetta ?autonomia scolastica?, che tanti, troppi dirigenti scolastici (autoproclamatisi ?manager?) scambiano per tirannia o arbitrio personale. Infatti, l?atteggiamento spesso arrogante, unilateralista e intransigente dei presidi, Š il frutto di una mentalit… dirigista che mortifica le spinte vitali e le potenzialit… emancipatrici che possono derivare dall?applicazione dell?autonomia scolastica intesa come valorizzazione delle risorse umane, professionali, intellettuali e sociali presenti sul territorio, nel quale le scuole possono e devono assumere una funzione di traino e di promozione culturale.

Lucio Garofalo

Egregio Direttore,
ha destato giustamente scalpore la vicenda del ragazzino 12enne di Milano che, etichettato iperattivo e aggressivo, era stato allontanato dalla scuola media perch‚ i genitori si erano rifiutati di sottoporlo a terapie farmacologiche pesanti alla stregua di un malato psichiatrico.
Che un dirigente scolastico e degli insegnanti pongano come conditio sine qua non per accettarlo nell'Istituto, che l'alunno arrivi in classe sedato, non solo Š scandaloso, ma Š prova di quanto la cultura psichiatrica sia entrata nella nostra scuola.
Da qualche anno a questa parte Š diventato normale per gli insegnanti leggere nelle circolari scolastiche, che verr… lo psicologo/a in classe per presentare, ad esempio, il "progetto grasso/magro"; che l'Ufficio scolastico ha organizzato delle giornate di formazione per docenti referenti di Istituto sulla Dislessia ; che la Provincia o il Comune hanno istituito il servizio di aiuto psicologico per alunni, genitori ed insegnanti ; che verr… tenuto nella scuola il corso di formazione sull' ADHD ( disturbo da deficit di attenzione ed iperattivit…) ecc..
Come non ci stupisce che nei collegi docenti con sempre pi— frequenza ci viene richiesto di approvare il progetto presentato dalla psicologa/o tal dei tali, per tenere corsi di informazione o per interventi di supporto psicologico piuttosto che il progetto affettivit… nelle classi, ecc.
Cos per gli insegnanti e i dirigenti scolastici che hanno seguito questi corsi di formazione tenuti da psicologi e neuropsichiatri infantili, diventa logico segnalare ed accettare le etichette di disturbi mentali e imporre le terapie prescritte dagli psichiatri, perchŠ Š quanto Š stato loro insegnato dagli stessi "esperti" che li hanno indottrinati sul soggetto.
Da pi— parti a livello internazionale sono stati lanciati allarmi in merito alla fondatezza scientifica delle diagnosi dei disturbi di apprendimento nei bambini e delle conseguenti terapie psicofarmacologiche.
Uno dei tanti esempi Š stato l?intervento della Sig.ra Sue Parry, che ha lavorato come terapista scolastica con studenti, in gran parte ragazzi, supposti ad avere l?ADHD, al meeting tenuto dal Comitato di Controllo Sicurezza dei Farmaci e Gestione dei Rischi dell?FDA, nel febbraio 2006, negli Stati Uniti. La sig.ra Parry ha evidenziato che ai genitori non Š stato detto che alla Conferenza per lo sviluppo del Consenso all?ADHD del 1998 i relatori hanno precisato : ??..Per• non abbiamo un test oggettivo e valido per l?ADHD e non ci sono dati che indicano che l?ADHD sia dovuta a malfunzionamento del cervello?.
Ha avvertito inoltre: ?I nostri bambini non hanno bisogno di ulteriori studi e indagini, hanno solo bisogno di una commissione garante che investighi quello che potrebbe essere la pi— grande frode sulla salute mai vista sulla faccia della terra?.
Siamo ben lontani dalle sperimentazioni didattiche , dalla ricerca di metodologie funzionali di insegnamento, dai metodi Montessori, Steiner, dall'esperienza delle scuole di strada di Napoli, dalla scuola di Don Milani , e dal chiedersi veramente come mai quell?alunno sta avendo tali difficolt… e dove gli insegnanti hanno fallito!
Oggi pi— che mai gli insegnanti e gli operatori della scuola hanno la responsabilit… di informarsi accuratamente sulla fondatezza di queste etichette psichiatriche e di chiedersi onestamente, data l?importanza del loro ruolo per la formazione delle generazioni future, se i cattivi o mancati risultati non siano dovuti a carenze nei loro metodi didattici o a negligenze nello svolgere il proprio lavoro, invece di avvallare soluzioni sbagliate e pericolose.
Prof.ssa Margherita Pellegrino

Egregio Direttore,

Le scrivo per descriverLe e denunciare la situazione di noi malati di ?Sindrome di Affaticamento Cronico?, grave malattia cronica e invalidante ancora poco conosciuta ma che colpisce milioni di persone nel mondo, nella speranza che possa aiutarci a far giungere a pi— persone possibile, informazioni utili e indirizzi riguardanti questa patologia, e a sensibilizzare l?opinione pubblica e le istituzioni sulle nostre problematiche.
Noi non siamo tutelati in nessun modo, anzi siamo abbandonati e dimenticati completamente dalle istituzioni pubbliche e dalla societ…, non abbiamo diritto allo stato di invalidit… n‚ ad esenzioni di ticket per la spesa sanitaria riguardante accertamenti clinici e strumentali, esami diagnostici.
Al momento non esistono trattamenti unici e specifici per la Cfs, ma tentativi di cure che, come si Š constatato, possono procurare benefici ad alcuni soggetti e ad altri meno, ma che comunque ognuno dovrebbe avere il diritto di sperimentare se solo non fossero cos costose e interamente a carico del malato (integratori spesso provenienti dagli U.S.A., farmaci inglesi, massaggi, terapie alternative naturali?).
La causa o le cause certe della sindrome sono ancora sconosciute, le ipotisi riguardano la sfera infettivologica, immunologica e neurologica, anche se, ultimamente, sono sempre di pi— gli studiosi convinti che la CFS abbia un'origine tossicologica.
Si pu• sospettare di essere affetti da Cfs quando sono presenti contemporaneamente almeno quattro delle seguenti condizioni per sei mesi di seguito:

ú una fatica persistente non alleviata da alcun riposo e che aumenta dopo ogni piccolo sforzo.

ú mal di gola (faringite, laringite)

ú dolori alle ghiandole linfonodali del collo e/o delle ascelle

ú dolori muscolari, alle ossa e alle articolazioni simili a quelli del periodo influenzale

ú febbricola

ú mal di testa diverso da quello avuto in passato

ú sonno inquieto e non ristoratore

ú disturbi della memoria e della concentrazione

Al momento non esistono esami specifici e mirati per confermare o meno che si sia ammalati di CFS, le diagnosi sono effettuate ?ad esclusione?, quindi, mediante valutazione clinica, si deve escludere la presenza di altre patologie che potrebbero essere responsabili di una sintomatologia simile a quella della CFS.
Col progredire della malattia, la stanchezza pu• diventare grave provocando inevitabilmente grandi cambiamenti nella nostra vita: alcuni di noi perdono il lavoro, i pi— giovani a volte devono lasciare gli studi, ripercussioni vi saranno anche nei rapporti sociali e nell?ambiente famigliare.
La sensazione di essere ?svuotati di energie? e lo sfinimento severo, diventano persistenti, molti sintomi si acuiscono, ed altri se ne aggiungono quali:

ú nausea

ú palpitazioni con o senza aritmie, tachicardia

ú mancanza di fiato sotto sforzo

ú ipotensione, e/o oscillazioni pressorie

ú sensazione di "testa leggera", vertigini

ú difficolt… e fatica nel parlare

ú pallore estremo

ú nuove allergie a cibi, medicinali o sostanze chimiche

ú colon irritabile, disturbi del metabolismo

ú variazioni di peso marcate

ú aumento della frequenza della minzione

ú disfunzioni della vescica

ú "sovraccarico sensoriale":fotofobia, ipersensibilit… ai rumori o ?emozionale":ansia,panico

ú peggioramento dei sintomi sotto stress

ú ed altri che variano a seconda dell?individuo

Giorno dopo giorno ci troviamo a vivere difficolt… su difficolt… in uno squallido isolamento sociale, sia a causa dei tanti sintomi che ci costringono ad una vita al rallentatore, che Š pi— un resistere che un esistere, che a causa dello scetticismo e dell?incredulit… della maggior parte dei medici curanti che il pi— delle volte sono male o per nulla informati sulla Cfs, e delle persone care pi— vicine, che spesso non si capacitano di quel progressivo cambiamento da persone attive, valide, dinamiche quali eravamo sempre stati, a persone perennemente sfinite, spossate e stravolte da questa anomala, sfibrante e frustrante stanchezza. Purtroppo sono frequenti separazioni, divorzi, discussioni pesanti in famiglia, lacerazioni, allontanamenti di parenti ed amici, spesso causate da mancanza di conoscenza della sindrome e di capacit… di comprensione ed ascolto.
Cos pur non essendo soggetti depressi (gli studi psichiatrici provano come non esistano alterazioni psichiatriche come causa nei malati di CFS) ma anzi con una gran voglia di reagire, fare e guarire, i malati di Cfs tra sofferenze, tristezza, mancanza di prospettive positive per il futuro, solitudine?.finiamo logicamente per essere notevolmente provati anche sotto l?aspetto psicologico.
In occasione della ?giornata mondiale dei malati di Cfs?, si vuole sensibilizzare la coscienza e la consapevolezza di quanti osservano, inizialmente in modo distaccato e diffidente la nostra seria malattia multifattoriale e che speriamo poi, grazie ad un?opportuna informazione, potranno obiettivamente comprenderne la gravit… e concordare sull?urgenza di aiutarci e sostenerci nella nostra battaglia per ottenere i giusti diritti e riconoscimenti per riuscire a vivere, malgrado la Cfs una vita dignitosa.
La ringrazio per la sua disponibilit… e La saluto cordialmente.

Gualtiero Zucconi
amministratore del sito/forum www.cfsitalia.it
Per contatti scrivete a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Premetto che non sono tra quanti, un p• qualunquisticamente, pensano che non esista alcuna differenza tra centrodestra e centrosinistra, essendo entrambi gli schieramenti funzionali ad una politica antioperaia e neoliberista.
Non mi preoccupo certo delle forze tradizionali del centrosinistra che gi… conosciamo essere da sempre vicine agli interessi del capitalismo bancario e della Confindustria, che non a caso si Š schierata con Prodi & soci alle recenti elezioni politiche, il cui esito suscita molti dubbi e perplessit… circa la validit… di alcune analisi politologiche che prevedevano una larga vittoria del centro-sinistra che invece non si Š verificata.
Mi preoccupa invece la piega presa dal P.R.C., il cui gruppo dirigente sembra sempre pi— appiattito ed omologato su posizioni quantomeno ambigue ed incerte, ossia su una linea che appare priva di una sicura identit… di classe.
Effettivamente mi inquieta il silenzio mostrato dai dirigenti nazionali del P.R.C. di fronte agli arresti e alla repressione poliziesca dell'11 Marzo a Milano. Mi sconcerta ancor pi— l'atteggiamento di inerzia e passivit… assunto da Rifondazione comunista di fronte alla manifestazione neofascista dello stesso giorno, indetta con finalit… chiaramente provocatorie e destabilizzanti (ovviamente per "stabilizzare"), che non a caso ha goduto di appoggi e di protezioni politiche ed istituzionali ad altissimo livello.
Giudico davvero sconcertanti le posizioni assunte dal P.R.C. negli ultimi tempi, evidentemente troppo condizionata e preoccupata dall'esito elettorale, una posizione che di fatto sta dividendo e lacerando il movimento antagonista, persino l'area assai eterogenea e multiforme dei centri sociali.
Basti pensare, ad esempio, che il Leoncavallo (vicino, non a caso, a Rifondazione) ha deciso di non aderire alla manifestazione antifascista dell'11 Marzo, assumendosi non poche responsabilit… rispetto a quanto poi Š accaduto, nella misura in cui, ad esempio, un servizio d'ordine allestito con la presenza dei leoncavallini avrebbe probabilmente potuto impedire che si arrivasse a quel tipo di scontro frontale con la polizia in assetto antisommossa, gi… pronta alla repressione pi— brutale.
Personalmente nutro un profondo senso di rabbia e di nausea di fronte alla violenza inutile e sciocca di chi, magari, intende "giocare" alla rivoluzione.
Il ribellismo e l'estremismo politico sono forme infantili e controproducenti di lotta, che non servono affatto alla causa antifascista e anticapitalista, ma al contrario giovano soltanto a chi ha interesse ad inasprire lo scontro di classe e a mettere in moto meccanismi repressivi, evocando spauracchi quali il terrorismo e altro, per invocare svolte politico-elettorali in senso reazionario e autoritario.
Nel contempo il disgusto e lo sdegno sono molto pi— forti ed incontenibili di fronte allo sciacallaggio politico, ossia rispetto all'uso scellerato e strumentale che viene compiuto, in questo caso dal centrodestra (un tempo lo faceva la Democrazia cristiana), per ottenere una vittoria alle elezioni politiche.
Cos come sono notevolmente indignato e nauseato di fronte ad uno Stato di polizia che fa un ricorso esagerato e sistematico alla forza repressiva, ad esempio, per sfrattare di casa quelle famiglie gi… misere e sventurate che vivono l'emergenza abitativa e altre drammatiche emergenze della nostra societ…, mentre non adotta affatto la stessa "energia" per fronteggiare, ad esempio, fenomeni criminali ben pi— gravi come mafia e camorra, oppure per contrastare iniziative eversive e destabilizzanti di matrice neofascista, oppure (cosa ancora pi— inaccettabile e scandalosa) per combattere e perseguire comportamenti estremamente illegali ed antisociali quali l'evasione fiscale, che invece vengono incoraggiati, condonati e depenalizzati!
Francamente, di fronte a tutto ci• io provo un sentimento di stizza e fastidio che non ha limiti, ma che non mi induce certo a forme irrazionali, istintive ed infantili di ribellione e di rivolta che, al contrario, rischiano di fare il gioco dell'avversario di classe e di quelle forze politico-istituzionali che stanno sfasciando la Costituzione e tutte quelle gi… fragili tutele sociali che sono state conquistate dal movimento dei lavoratori attraverso decenni di dure e sanguinose lotte, segnate anche da reazioni violentissime da parte dei padroni e dei loro servi.
Basti pensare allo stillicidio delle stragi neofasciste, a quelle "stragi di stato" che hanno insanguinato la storia italiana del dopoguerra da Piazza Fontana nel 1969 in poi e che fanno capo alla cosiddetta "strategia della tensione", una strategia che mi pare sia stata riesumata, semmai fosse stata sepolta.
Ebbene, voglio rammentare la natura visceralmente reazionaria, classista, sovversiva e antidemocratica del centrodestra che negli ultimi 5 anni ha cercato di sfasciare le istituzioni democratiche, i diritti e le garanzie costituzionali. Altro che sfasciare una vetrina del McDonald's!
Pertanto, io ritengo che il pericolo rappresentato dal fascismo al potere, ossia da quelle forze di centrodestra che hanno governato l'Italia negli ultimi 5 anni, sia molto maggiore che nel passato, soprattutto se si tiene presente il mix micidiale di fascismo, populismo e neoliberismo sfrenato che caratterizza questo blocco politico-sociale.
Ebbene, senza farmi facili e sciocche illusioni, riconosco che tale pericolo possa essere in parte scongiurato anche contribuendo a sostenere quel fronte della sinistra pi— radicale e antifascista che Š collocato nell'Unione, malgrado tutte le riserve, i dubbi e le perplessit… prima enunciate.
Rammento una celebre e storica citazione di Pier Paolo Pasolini che diceva: "Il fascismo potr… risorgere a condizione che si chiami antifascimo". Mi sembra che la frase rispecchi perfettamente il quadro storico-politico in cui si Š compiuta la "metamorfosi" di Alleanza nazionale e della destra neofascista (ex MSI) per assorgere al governo della nazione, sdoganata e traghettata dal populismo berlusconiano.
Per quanto concerne il rischio che un ipotetico, futuro governo di centrosinistra possa adottare e praticare una politica contro le masse operaie e popolari, magari utilizzando la presenza e il ruolo del P.R.C. per addormentare e neutralizzare l'antagonismo sociale e l'opposizione di classe, credo che la risposta, per quanto sia ora prematura e sempre suscettibile di analisi e di riflessione critica, debba essere quella di organizzare nel tempo un blocco sociale antagonista capace di non farsi "neutralizzare" o "narcotizzare" da nessun governo.

Lucio Garofalo
Alla cortese attenzione del direttore Antonello De Pierro.
La stitichezza si accompagna spesso all?avarizia, all?introversione, alla malinconia, alla reticenza. Invece, la scioltezza di corpo si associa pi— facilmente alla generosit…, all?estroversione, all?allegria, alla loquacit…. Non a caso, molti anni fa il geniale Roberto Benigni scrisse e dedic• un surreale inno al corpo sciolto intitolato, appunto, ?L?inno del corpo sciolto?.
Chi Š sciolto di corpo Š sciolto anche di mente e di spirito, ma Š sciolto anche con il linguaggio. Chi evacua facilmente e frequentemente l?intestino Š una persona ironica e spiritosa, che usa con facilit… anche le parole ed Š in grado di cogliere i concetti pi— sottili e pi— raffinati.
A proposito di corpo sciolto vorrei parlarvi del corpo-rativismo.
Qualcuno, facendo riferimento alla mia posizione nella vertenza insorta a scuola, mi ha rimproverato di condurre una ?battaglia corporativa?. Ebbene, se per costui i diritti sindacali e le regole della democrazia collegiale e partecipativa sono diventate una questione di natura corporativa, Š assai probabile che costui abbia un urgente bisogno d?un potente lassativo, non tanto per sciogliere e svuotare l?intestino, quanto per liberare la mente dai troppi pregiudizi e luoghi comuni che provocano la stitichezza e l?impaccio del suo pensiero.
E? alquanto probabile che costui confonda il ?corporativismo? con lo ?spirito di corpo?, e con ci• intendo dire che il proprio spirito Š stitico ed impacciato, ossia Š incapace di ?andare di corpo?, allo stesso modo in cui il suo corpo Š stitico ed impacciato, nel senso che Š incapace di spirito, cioŠ di essere spiritoso, sciolto, ironico ed arguto.
Invece, mi pare che il vero corporativismo corrisponda ad un atteggiamento sistematico volto a conservare e perpetuare i privilegi esclusivi della propria categoria economico-professionale.
Mi chiedo: Š ?corporativismo? anche l?ostinata lotta di chi vuole salvaguardare la propria salute fisica o tutelare l?integrit… del proprio ambiente e del proprio territorio?
Secondo tale logica la dura vertenza condotta dagli abitanti della Val di Susa contro l?alta velocit… sarebbe una ?battaglia corporativa?? E altrettanto corporativi sarebbero gli scioperi e le lotte sostenute dagli operai per difendere e mantenere i propri posti di lavoro?
Certamente!
Mi sembrano tutte battaglie giuste e dignitose, direi sacrosante, necessarie e vitali.
Probabilmente si crede che il ?corporativismo? degli insegnanti costituisca una tendenza piccolo-borghese, ossia classista ed opportunista, in quanto finalizzata alla preservazione dei privilegi economico-sociali di una sola categoria professionale, cioŠ il corpo docente.
Al contrario, il ?corporativismo? degli operai avrebbe maggior dignit… e maggior valore in quanto potrebbe trasformarsi (ma in virt— di quale meccanismo o processo?) nella lotta di classe. Pertanto, il corporativismo operaio equivarrebbe all?operaismo rivoluzionario, ossia alla lotta di classe contro il capitalismo borghese, realizzabile soltanto dalle masse operaie.
Di conseguenza, la lotta di classe sarebbe il risultato di un processo storico-sociale prodotto soltanto dalle tendenze economico-sindacali e politiche di origine operaia? Non mi pare!
Riassumendo in breve il pensiero stitico del ?buon compagnuccio?, uesto sarebbe il suo schema di ragionamento di natura operaista e non corporativista:

- corporativismo operaio = lotta di classe rivoluzionaria;

- corporativismo degli insegnanti = tendenza egoistica e classista in difesa dei propri privilegi economico-professionali = opportunismo piccolo-borghese.
complimenti, quindi, al ?bravo compagnuccio?, il quale dimostra di non possedere idee molto chiare e molto sciolte, ovvero ha poche idee ma confuse. Gli suggerirei di prendere un purgante per sciogliere il suo pensiero dai tanti impacci mentali che ne bloccano le capacit… di analisi e di ragionamento. Ovviamente non alludo ai metodi purgativi fascisti e staliniani, in particolare alle soluzioni adottate da quel regime politico che, per 20 anni, ha distribuito ?purghe? in tutta Italia, non certo per sciogliere o liberare le menti degli italiani. Anzi!
Concludo affermando che una coscienza di classe si forma anche attraverso battaglie che sorgono come ?corporative?, laddove una mente inizialmente corporativistica riesce ad acquisire e ad esprimere una crescente capacit… di critica della societ… nel suo insieme.
Il salto di qualit… politico-intellettuale avviene nel momento in cui da uno stato di mera ?autocoscienza individuale? ci si evolve verso un superiore livello di ?autocoscienza universale?.
Mi accorgo d?essere diventato troppo complicato, per cui il ?povero compagnuccio? potrebbe sentirsi ancora pi— ingolfato nel suo cervello oltremodo stitico ed impacciato.

Lucio Garofalo









Go to top